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10 aprile 2018 I FANTASTICI ANNI '20 ritornano a TORINO

Gli anni Venti, sono gli anni caratterizzati negli Stati Uniti da un’euforia generalizzata, che si può cogliere in maniera evidente non soltanto nella ricchezza dei fermenti artistici e culturali ma anche negli aspetti più quotidiani: nel costume, nella moda, nella maniera di esprimersi con il proprio corpo.

Una nuova idea della modernità, che interessa strati sempre più vasti della società, ci avverte che oramai siamo lontani dalla cultura dell’Ottocento , essa è strettamente legata al mercato e al diffondersi delle nuove tecnologie, ma la tendenza al consumo non è limitata alle necessità più immediate: beni come l’automobile, il cinema, la radio, ma anche il grammofono e il fonografo, penetrano nella vita dell’americano medio modificando radicalmente non soltanto l’organizzazione della sua vita, ma il modo stesso di concepirla.

Un esempio di tale cambiamento di mentalità lo possiamo riscontrare in un ballo molto popolare in questo periodo: il Charleston…….Il nome deriva dalla omonima città del Sud Carolina, Charleston. La musica su cui veniva ballato ha origine dalla canzone “The Charleston” di James P.Johnson. Il ballo Charleston è un ballo scatenato, caratterizzato da movimenti frenetici a ritmo di musica frenata. Rappresenta il punto di partenza di un’evoluzione del ballo swing, che con l’incontro della musica afro-americana ha creato altri tipi di ballo.

Sicuramente la rivoluzione più significativa è quella legata alla moda i vestiti anni 20 si accorciano moltissimo e si iniziano a utilizzare le prime stoffe sintetiche, a causa anche della scarsità di materiali durante la Grande Guerra. Gli abiti su misura sono sostituiti da abiti già pronti, acquistabili nei primi mall o per posta tramite catalogo. E’ indubbia la grande influenza di un nuovo genere musicale proveniente dagli USA: il jazz. Le ragazze che frequentano i locali dove si suona il jazz indossano abiti corti e sfrangiati e sono chiamate Flappers. Fumano in pubblico, portano i capelli corti (il taglio Bob), a volte indossano abiti maschili (à la garçonne) e godono di una spregiudicatezza mai vista prima. Icona tipica della moda anni 20.

Mentre per quanto riguarda l’uomo l’eleganza è di ispirazione inglese: è Edoardo VII, principe di Galles che stabilisce le nuove direttive dell’abbigliamento maschile anni 20. Il principe amava gli abiti dal taglio comodo, con giacche e pantaloni ampi, confezionati in tessuto tweed con disegni pied-de-poule, ed ovviamente, in Principe di Galles. Tra i tessuti anni ’20 più diffusi troviamo anche il gessato, che veniva spesso abbinato alle scarpe da passeggio a due tinte, con tomaia e ghetta in pelle di colori contrastanti.

Nel 1922, sempre dall’Inghilterra, arrivano gli Oxfordbags, altrimenti detti Tango. Si tratta di pantaloni estremamente larghi al fondo, spesso utilizzati da anticonformisti ed eccentrici, abbinati a giacca attillata e colorata.

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Scritto da: ALessandro Rubino

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